L’eleganza è la regola di Paolo Barrale, esponente di punta della “generazione Beck”, che continua a fare la spola fra diverse sponde del Mediterraneo. Prima la Sicilia natale, con la mamma che lo ha tenuto a battesimo nella sua bottega di pasta fresca, l’alberghiero e le prime stagioni in hotel. Poi l’urgenza di alzare il tiro e quel curriculum spedito ad Heinz Beck, da cui si fermerà 4 anni, a scuola di gusto e perfezione; le esperienze all’Altro Mastai di Fabio Baldassarre, da Gennaro Esposito, Mauro Colagreco e Pietro d’Agostino. Infine la lunga stagione al Marennà di Borgo Serpico, ristorante dei Feudi di San Gregorio dove ha conquistato la stella, facendosi conoscere e notare.
In procinto di salpare per una nuova avventura in solitario, farà tappa a Taormina. “Mi sento un cuoco del Regno delle due Sicilie. Quest’anno il Med Cooking parte dalla Campania per arrivare in Sicilia: naturale per me partecipare, con il piacere di condividere ciò che sta avvenendo in questo mare. L’emergenza è sotto gli occhi di tutti: bisogna agire velocemente, con un concetto di resilienza. Alcuni prodotti stanno scomparendo e i mari in generale sono sempre meno pescosi. Una sfida in larga parte culturale, che richiede un cambio di abitudini: usare la spatola o la ricciola di fondale al posto di tonno e spigola, riscoprire morone, pesce stella e lampuga, cui non siamo ancora abbastanza legati”.
Alessandra Meldolesi