Pasticceria Giulia: ecco come nasce il panettone con albicocche pellecchielle
A Natale, si sa, siamo tutti più buoni. Ma stavolta i pasticcieri Roberto Ruggiero e Antonio Borrelli, che guidano la brigata del laboratorio artigianale della Pasticceria Giulia élite Café di Sant’Anastasia, sono stati davvero buonissimi.
Merito della marmellata di albicocca “pellecchiella” del monte Somma e del Vesuvio, realizzata con un frutto unico che rappresenta la vera tradizione vesuviana e grazie alla ricetta originale di donna Giulia, madre di Carmine Leonessa, patron della pasticceria che si trova di fronte al Santuario della Madonna dell’Arco. Grazie alla marmellata di albicocche è stato preparato un panettone unico.
“L’idea del panettone – spiega il pasticciere Antonio Borrelli – è nata proprio grazie alla produzione della marmellata di pellecchielle, un prodotto d’eccellenza che rende unico il ripieno del nostro panettone”. Il segreto della bontà, però, non è solo nella sua farcitura. L’impasto, lavorato quasi per due giorni, rende il panettone molto soffice: “Si fa il preimpasto che lievita 10-12 ore. Poi, dopo una notte a riposare, si aggiungono i vari ingredienti (burro, uova, aromi) infine la farcitura di pellecchielle. Ancora un po’ di lievitazione – racconta Borrelli – e poi si comincia a dare la forma al panettone, altre 6 ore a riposo, infine si inforna”. Ed eccolo pronto, fragrante, morbido, avvolgente.
Ma i panettoni della Pasticceria Giulia sono tanti, e tutti artigianali. Ce ne sono per tutti i gusti: al pistacchio e al cioccolato, il nutellotto, il tradizionale e addirittura il quattro stagioni. “Ha quattro gusti diversi – conclude Borrelli – e a tavola è una sorpresa per tutti. Si può gustare una fetta alle castagne, una con le nostre alibocche pellecchielle, oppure alle amarene e ancora con frutta candita”.