Primo Beerday: a Salerno formazione e abbinamenti pizza e birra
Pizza e birra rappresentano un binomio sempre più forte nella ristorazione, ma non sempre si osservano i giusti comportamenti per rispettare i due prodotti. Con l’intento di affrontare tutti i dubbi che si presentano nell’offerta della migliore birra in base alla pizza scelta, si è tenuto a Salerno il primo Beerday, una giornata interamente dedicata alla formazione, organizzato dalla Gma Import Export Specialità di Pompei.
Il luogo scelto per discutere con gli operatori del settore è la pizzeria gourmet Capperi che Pizza, dove si sono alternati il master biersommelier Gilberto Acciaio, il biersommelier Carmine Liguoro e il giornalista Michele Armano.
“Questo è solo il primo di una serie di appuntamenti programmati durante l’anno” spiega Gilberto Acciaio. L’iniziativa è rivolta a tutti gli operatori del settore, in special modo al personale e ai gestori delle pizzerie gourmet.
“Abbinare la giusta birra alla pizza rappresenta un valore aggiunto da offrire agli ospiti del proprio locale – prosegue Gilberto Acciaio – e questi incontri servono anche a far crescere l’intero settore”. Servire un birra, però, non è affatto semplice. Si parte dal bicchiere, che va pulito con prodotti che non vadano a condizionare il sapore della birra. Con un bicchiere pulito correttamente, poi, va data la giusta inclinatura durante la spillatura, per far formare uno strato di schiuma adeguato a conservare tutte le caratteristiche della birra. “Tanti piccoli accorgimenti – dice ancora il master biersommelier – che servono a valorizzare anche la pizza che si va ad accompagnare. Anche perché nelle pizzerie gourmet si utilizzano prodotti che spesso si fa fatica a ritrovare anche nell’alta ristorazione, che rappresentano la massima espressione della qualità in cucina”.
Con Gilberto Acciaio, la giornata formativa è stata accompagnata dalle dimostrazioni tenute anche da Carmine Liguoro: “Formarsi è sempre più importante, soprattutto su un accostamento delicato, come quello tra birra e pizza, che è sempre complicato. Più si è professionali, più si valorizzano il locale, più si riesce a rendere ottimale l’esperienza dei clienti, accostando la digeribilità dei prodotti all’innovazione degli alimenti”.
Dario Sautto