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Il Bergamotto: l’oro verde della Calabria

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bergamottoVersatile e profumato, il Bergamotto calabrese è un agrume che pian piano sta riprendendo vita; una produzione importante che va in crisi negli anni Settanta a causa dell’industria edilizia e delle tante speculazioni figlie di quegli anni, ma che, grazie alla passione e alla volontà di piccoli e operosi produttori, sta rivivendo questa felice rinascita. Una vera e propria rivoluzione, partita dal basso, che ha visto Ezio Pizzi, attuale presidente del Consorzio di Tutela del Bergamotto di Reggio Calabria, tra i tanti fautori di questo movimento di rinnovamento. Dei tremila ettari coltivati negli anni Cinquanta, dopo la crisi degli anni settanta del 1900, ne restavano scarsi mille; oggi, grazie al lavoro svolto negli anni, soprattutto dal Consorzio di Tutela del Bergamotto di Reggio Calabria – che diventa il secondo in Europa a ottenere il riconoscimento DOP dopo la lavanda – i produttori di questo versatile agrume sono circa 600, con ben 486 aziende, che vanno dalla più piccola di 10 ettari circa, alla più grande di circa 40. Viene prodotto nella fascia Jonica Reggina della Calabria, lunga circa100 km che va da Villa San Giovanni fino a Monasterace.

Le sue origini non sono ancora codificate; secondo alcune fonti è il frutto dell’incontro con alcuni agrumi dalla Turchia, mentre secondo altre pare provenire dalla Cina, quello che invece è certo è il fatto che derivi dall’incrocio tra pompelmo, limone e limetta e che si è diffuso nella provincia di Reggio Calabria, trovando il suo clima ideale.

Inizialmente questo agrume aveva trovato la sua fortuna nell’ambito cosmetico e profumiero, infatti era considerato e utilizzato solo per il suo prezioso olio essenziale, mentre i suoi “scarti” destinati a diventare mangime per gli animali. Ma grazie anche ai tanti progressi scientifici e alla definizione delle sue caratteristiche organolettiche e salutari, oggi trova ampio spazio anche in ambito gastronomico.

Un prodotto davvero unico nel suo genere per le sue eccezionali proprietà, questo frutto è ricco di flavonoidi, molecole antinfiammatorie note per la loro azione positiva sul sistema cardiovascolare e la regolazione del colesterolo e come potenziali antitumorali.

Anche la sua scorza può essere mangiata poiché è ricca di fibra, calcio, potassio, vitamina C, limonoidi e limonene, molecole con proprietà antinfiammatorie.

A queste attività svolte dal succo di Bergamotto, vanno aggiunte anche un’azione ipolipemizzante (riduce i lipidi/grassi) e ipoglicemizzante (riduce la glicemia).

In particolare, il succo di Bergamotto contiene un numero elevato di Polifenoli che inibiscono la sintesi del colesterolo, perfetto quindi da bere a colazione o durante i pasti. Tali affermazioni sono il frutto di importanti ricerche effettuate presso il Dipartimento di Chimica dell’Università della Calabria (CS) diretta dal prof. Giovanni Sindona.

La vera novità è dunque la sua versatilità in cucina, che lo vede protagonista in tante preparazioni e nell’utilizzo di ogni sua parte. I suoi spicchi possono arricchire insalate e altri piatti, la buccia può essere utilizzata grattugiata per condire svariate ricette; grazie alla componente amaricante diventa perfetto nel bilanciamento degli zuccheri, trovando spazio in pasticceria. Oltre che per preparare liquori, succhi e infusi profumati è ottimo per marinare la materia ittica senza alterarne il sapore, così come è perfetto per stemperare il gusto forte della cacciagione. Un agrume per troppo tempo trascurato che merita di essere conosciuto e valorizzato.

Fosca Tortorelli




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