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Semi di sesamo, piccoli tesori fonte benefica per l’organismo

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Semi di sesamo, piccoli tesori fonte benefica per l’organismo

di Fosca Tortorelli

 

I semi oleosi sono un alimento prezioso, hanno il doppio scopo curativo e alimentare, ne esistono molte specie e ciascuna possiede delle specifiche proprietà. Prendiamo in esame i semi di sesamo che sono tra i semi oleosi che portiamo a tavola con maggiore frequenza. Seppur derivanti da una pianta erbacea originaria dell’India e dell’Africa – cui è stato attribuito il nome scientifico di Sesamum indicum – sono ormai di uso comune in molte delle cucine dei paesi Mediterranei. Si tratta di una pianta annuale che raggiunge un’ altezza di uno/due metri, i suoi frutti sono a forma di capsula e sono lunghi circa due centimetri e al loro interno sono contenuti numerosi semi piccoli di diverso colore.

Occorre anche sottolineare che oltre i più diffusi semi di sesamo bianco, esistono anche i semi di sesamo nero, le cui proprietà nutritive sono comunque molto simili. Questi semi rappresentano una fonte di manganese, zinco e selenio, oltre ad essere considerati come una delle fonti vegetali di calcio principali. Sono inoltre ricchi di acidi oleici che contribuiscono a ridurre i livelli di colesterolo LDL nel sangue e a incrementare la presenza di colesterolo “buono”.

Va alltresì ricordato che il sesamo è fra i condimenti più antichi che si conoscano, veniva usato e coltivato in India già 5000 anni fa, non solo per scopi alimentari, ma anche per usi medicinali e cosmetici, oltre che come combustile per lampade. In merito alla loro origine, sembrerebbe che i semi di sesamo, secondo la letteratura indiana, siano nati dalle gocce di sudore di Visnù. Da questi semi in Oriente viene anche ricavato un olio, utilizzato a scopo alimentare, che da qualche tempo è diffuso anche in occidente ed è usato come ingrediente principale per la preparazione della salsa tahina, anche conosciuta come crema di sesamo. Questa salsa di origine mediorientale è particolarmente ricca di calcio e viene utilizzata tradizionalmente per accompagnare i falafel (polpette di legumi speziate e fritte). Da questi semi, tostati e tritati con sale marino, si ottiene il Gomasio, condimento tipico della cucina giapponese.

Usati sempre più di frequente in panificazione, oltre che per panature originali e per gratinare le verdure.

Visto il loro alto contenuto di grassi, che tende ad irrancidire facilmente, è opportuno conservare e consumare questi semi in modo accurato e sempre meglio macinarli al momento.




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